AFRICA SUBSAHARIANA E INSTABILITÀ POLITICA

AFRICA SUBSAHARIANA E INSTABILITA’ POLITICA

A fine gennaio, tra il 23 e il 24, una frangia dell’esercito ha rovesciato il governo democraticamente eletto nel 2020 del Burkina Faso mettendo agli arresti il presidente Roch Marc Christian Kaboré. A far salire la tensione nel paese erano state le proteste di piazza per la gestione della minaccia jihadista.

Nel 2021 anche i governi di Mali e Guinea sono stati rovesciati con un colpo di stato per mano dell’esercito.

Di questi giorni la notizia che sarebbe stato sventato un tentativo di colpo di stato in Guinea Bissau.

L’instabilità politica e il ricorso alla violenza caratterizzano lo scenario politico dell’Africa subsahariana dove alcuni paesi come il Sudan hanno visto succedersi ben 16 colpi di stato dal 1946.

Oggi ad alimentare l’instabilità si aggiungono le minacce dei movimenti jihadisti che operano in alcuni paesi, insieme all’instaurarsi di potentati locali spesso legati al traffico di droga che trova nell’Africa equatoriale il porto di approdo per i traffici provenienti dall’America latina e destinati in Europa.

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