AUMENTO DEI TASSI: SI RISCHIA UNA NUOVA CRISI IMMOBILIARE?
di Grinny ·

I prezzi degli immobili negli ultimi anni sono cresciuti a ritmi elevati in molti paesi. Anche nel post pandemia il mercato in paesi come Stati Uniti e Regno Unito ha continuato a crescere vertiginosamente aiutato da tassi bassi, misure a favore dei consumatori e nuove abitudini come lo Smart working.
I prezzi delle case in Canada sono aumentati del 26% dall’inizio della pandemia. In Nuova Zelanda l’immobile medio vale a proprietà media in Nuova Zelanda più di 1 milione di dollari Neozelandesi ($ 640.000), con un aumento di quasi il 46% dal 2019.
Per più di un decennio i proprietari di case hanno beneficiato di tassi di interesse estremamente bassi. Ora le pressioni inflazionistiche stanno spingendo le banche centrali ad aumenti dei tassi. Il 5 maggio la Banca d’Inghilterra, avendo previsto che l’inflazione in Gran Bretagna potrebbe superare il 10% entro la fine dell’anno, ha alzato il tasso di policy per la quarta volta, all’1%.
Il giorno prima la Federal Reserve americana aveva aumentato il suo tasso di riferimento di mezzo punto percentuale e aveva lasciato intendere che sarebbe seguito un ulteriore inasprimento. Gli investitori prevedono che il tasso sui fondi federali aumenterà oltre il 3% entro l’inizio del 2023, più del triplo del livello attuale. La maggior parte delle altre banche centrali nel mondo ricco, dal Canada all’Australia, hanno iniziato a premere i freni monetari o si stanno preparando a farlo.
Molti economisti ritengono improbabile un crollo immobiliare globale in stile 2008. Le finanze delle famiglie si sono rafforzate dopo la crisi finanziaria e gli standard di prestito sono più stringenti. Anche la scarsità dell’offerta insieme a una domanda robusta oltre a livelli elevati di ricchezza netta delle famiglie e un mercato del lavoro solido dovrebbero sostenere i prezzi degli immobili.
Ma l’aumento dei tassi potrebbe comunque rendere i mutui più difficili da pagare spingendo le persone a vendere e raffreddando la domanda, con possibili effetti negativi sui prezzi.
La vulnerabilità dei proprietari di abitazione a forti aumenti delle rate dei mutui varia da Paese a Paese. In Australia e Nuova Zelanda, dove i prezzi sono aumentati di oltre il 20% lo scorso anno, i valori sono sfuggiti di mano a tal punto che potrebbero essere sensibili a rialzi anche modesti dei tassi di interesse.
Oltre ai livelli dei prezzi, altri tre fattori aiuteranno a determinare se il mercato immobiliare semplicemente rallenterà o rischia un crollo:
- la percentuale di proprietari di case che hanno mutui, piuttosto che possedere le loro proprietà a titolo definitivo;
- la prevalenza dei mutui a tasso variabile, in luogo dei finanziamenti a tasso fisso
- e l’ammontare totale del debito contratto dalle famiglie.