CANTA CHE TI PASSA. INVESTIRE NELLA MUSICA

INVESTIMENTI ALTERNATIVI : piattaforme specializzate consentono di partecipare al mercato delle royalties musicali!​

Hai mai sognato di essere una rockstar? Folle oceaniche, fan che si strappano i capelli per te, fiumi di denaro e una… vita spericolata ? Chi di voi non si è mai abbandonato a tali fantasie adolescenziali? Ma poi si sa, arriva l’età della ragione, le cose cambiano… prima lo studio poi il lavoro e si finisce a scrivere un noiosissimo blog di finanza personale!!

Ma se qualcosa di quel sogno adolescenziale ancora cova sotto la cenere, nonostante il tuo pensiero fisso sia come ottenere rendimenti in un mondo di tassi negativi, perchè non investire sulle royalties delle tue canzoni preferite?

Il mercato delle royalties sulla produzione musicale, sarebbe secondo un articolo di The Economist, al centro dell’attenzione anche degli investitori istituzionali. L’idea a quanto dichiara il settimanale inglese non è nuova. Già nel 1985 Micheal Jackson aveva sborsati circa 48 milioni di dollari per acquistare i diritti su oltre 200 canzoni dei The Beatles.

Oggi le aziende come Royalty Exchange, consentono l’ingresso in questo mercato ad un’ampia platea di investitori che vanno, secondo le parole di Anthony Martini, partner della piattaforma, “ dai fondi pensione al dentista dell’Ohio”. 

I vantaggi secondo i fondatori della piattaforma starebbero nella mancanza di correlazione fra i flussi di royalties e l’andamento degli altri mercati finanziari, in rendimenti attesi a doppia cifra e nel fatto che una volta acquistati i diritti genereranno flussi passivamente senza necessità di alcuna attività da parte dell’investitore. 

Su Royalty Exchange è possibile acquistare royalties sia direttamente tramite il meccanismo di asta, dai detentori dei diritti, sia su di un mercato secondario da altri investitori.

Un altro operatore la Hipgnosis, il cui capitale è stato sottoscritto per oltre il 90% da investitori istituzionale, tra cui AXA, ha speso 870 milioni di dollari per acquistare i diritti di 13.000 canzoni. L’obiettivo è quello da un lato di consentire agli artisti di monetizzare la propria produzione, dall’altro quello di gestire attivamente i diritti acquistati promuovendone l’utilizzo in colonne sonore, programmi televisivi o playlist sulle piattaforme di streaming.

Ovviamente trattandosi di investimenti definiti “alternativi” sono esposti a forti componenti di rischio, non ultimo quello collegato alla capacità di rivedere i diritti una volta acquistati… ma insomma sognavi o no di fare la rockstar!!

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Una risposta

  1. Filippo ha detto:

    Oltre ogni fantasia… Ma ci sono degli etf Er entrare in questo mercato?

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