CINA: AUMENTA L’INTERVENTO STATALE SUI MERCATI

CINA: AUMENTA L’INTERVENTO STATALE SUI MERCATI

L’attenzione dei mercati negli ultimi due mesi si è concentrata sulla Cina e sull’attivismo del governo della Repubblica Popolare.

Dallo scorso autunno è andato intensificandosi l’interventismo del governo che ha colpito con vari provvedimenti alcuni dei settori chiave della propria economia.

Il più colpito è stato il settore del tech dove si è arrivati a interventi anche drastici nei confronti di società come Didi, la Uber cinese, che da poco si era quotata negli Stati Uniti.

Ma la mano di Pechino non ha risparmiato nemmeno il settore dell’educazione on-line con l’imposizione alle aziende del settore di trasformarsi in enti no profit.

Ufficialmente a guidare l’interventismo governativo è la volontà del partito di combattere le crescenti disuguaglianze, sullo sfondo tuttavia sembra giocare un ruolo importante sia la volontà del governo di mantenere il controllo sull’enorme mole dei dati gestite dalle big tech, sia il crescente isolazionismo del paese unitamente ad un rallentamento della crescita che potrebbe rendersi evidente nei prossimi mesi.

Non ultimo è bene ricordare che il 2022 sarà l’anno del 20 congresso del Partito comunista Cinese e sebbene la riconferma della leadership di Xi Jinping non sembra essere in discussione non è da escludere che il leader del partito stia forzando la mano per scoraggiare eventuali oppositori.

Secondo gli analisti di Cornerstone Macro gli oltre 99 interventi regolatori degli ultimi 12 mesi continueranno a pesare negativamente sulle valutazioni del mercato azionario cinese per i prossimi mesi e forse per i prossimi anni.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.