CORONAVIRUS E FINANZA PERSONALE: I PARTE
di Grinny · Pubblicato · Aggiornato
In queste settimane, la diffusione nel nostro paese prima, e poi nel resto del mondo, dell’epidemia da Coronavirus, ha avuto enormi effetti sulla vita delle persone.
I governi nazionali hanno deciso di adottare misure straordinarie per contenere l’epidemia, imponendo forti limitazioni alla libertà di spostamento dei propri cittadini e disponendo l’interruzione di gran parte delle attività economiche.
Se le conseguenze sanitarie dell’epidemia sono sotto gli occhi di tutti e oggetto di quotidiano bollettino trasmesso dalla Protezione Civile in diretta televisiva, non possono essere trascurati gli effetti che il lockdown ha sulla situazione economica e finanziaria delle famiglie.
Dal punto di vista di chi si interessa di finanza personale, è interessante analizzare le dimensioni di questi effetti e comprendere come le famiglie possano far fronte allo shock subito.
EFFETTI DEL LOCKDOWN E DELLE MISURE DI DISTANZIAMENTO SOCIALE
L’effetto immediato delle misure adottate per contrastare l’epidemia, è quello di una riduzione dei redditi, che possono addirittura risultare azzerati per coloro che operano in certi settori. Si pensi ad esempio a gran parte di coloro che gestiscono bar, ristoranti, saloni di parrucchieri o lavoratori stagionali.
Luigi Guiso e Daniele Terlizzese dell’Einaudi Institute for Economics and Finance hanno cercato di stimare l’effetto di questo shock sui redditi delle famiglie italiane per poi analizzare la capacità che queste hanno di assorbirlo ricorrendo ai propri risparmi (qui trovate l’articolo completo).
Utilizzando i dati del Rapporto di Banca di Italia sui bilanci delle famiglie, i due economisti hanno stimato in circa il 25% la percentuale di famiglie in cui almeno un percettore di reddito opera in uno dei settori soggetto al blocco disposto dal decreto del 23 marzo.
Ipotizzando l’assenza di interventi pubblici a sostegno di queste famiglie, e immaginando un periodo di interruzione dell’attività di 30 giorni, si è calcolato che le famiglie direttamente colpite dal lockdown, subirebbero una perdita media pari al 7,4% del proprio reddito disponibile annuo. Per circa un quarto di queste famiglie la perdita sarebbe addirittura superiore al 10% del proprio reddito annuo.
RISPARMI E CAPACITA’ DI ASSORBIRE LO SHOCK
Nel rapporto di Banca di Italia, agli intervistati, è chiesto di stimare l’ammontare di risparmi che riterrebbero adeguato affinché la famiglia possa far fronte ad eventi imprevisti, quello che nel gergo della finanza personale è definito un fondo di emergenza.
Guiso e Terlizzese, hanno verificato che per l’87% delle famiglie colpite direttamente dal lockdown, la perdita stimata è superiore ai risparmi che questi riterrebbero adeguati per far fronte ad un’emergenza. Guardando poi ai risparmi effettivamente posseduti, nella forma di depositi su conti correnti o in altre attività finanziarie, emerge che circa 1/3 non ha una copertura sufficiente a mantenere invariati i livelli di spesa.
QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE
A livello economico e finanziario lo shock a cui alcune famiglie più di altre sono sottoposte, in conseguenza delle misure adottate per combattere l’epidemia, è di tutt’altro ordine di grandezza rispetto a quelli osservati nel recente passato.
Dal punto di vista della finanza personale, è opportuno porre l’accento sull’opportunità, in situazioni come questa, di disporre di un fondo di emergenza a cui poter attingere.
Il fondo di emergenza, per poter assolvere alla propria funzione dovrà essere adeguato, sia nell’importo accumulato, sia nella forma in cui i risparmi sono depositati.
Guiso e Terlizzese hanno stimato un impatto medio sul reddito disponibile delle famiglie di circa 2500€ (7,4% del reddito medio disponibile).
La regola empirica, descritta anche su questo blog, che ipotizza un fondo di emergenza pari ad almeno tre volte le spese mensili della famiglia (circa 25% del reddito disponibile annuo), avrebbe consentito, anche alle famiglie più colpite, di fronteggiare lo shock temporaneo senza ridurre le proprie spese o dover ricorrere all’indebitamento.
FONDO DI EMERGENZA E CROLLO DEI MERCATI
Anche con riguardo a come gestire i risparmi dedicati al fondo di emergenza, la situazione attuale può fornirci qualche utile indicazione. In questo blog, ho suggerito che il fondo di emergenza dovrebbe essere accantonato su di un conto corrente, o comunque in una forma facilmente liquidabile e senza rischio.
Gli eventi che possono temporaneamente colpire la capacità di produrre reddito, in alcuni casi si verificano su ampia scala in quanto conseguenze di shocks che colpiscono l’intera economia. In queste situazioni è logico aspettarsi di assistere a movimenti al ribasso nelle quotazioni dei mercati finanziari.
Oggi stiamo assistendo ad uno ‘spettacolare’ crollo dei mercati, con gli indici azionari in ribasso di circa il 30% dall’inizio dell’anno.
In questa situazione, qualora obbligati ad attingere al fondo di emergenza, se questo fosse ad esempio impiegato in strumenti azionari, incorreremmo in una perdita o in alcuni casi ci troveremmo di fronte ad un fondo di emergenza di un importo molto minore rispetto a quanto desiderato.
Uno dei principali errori che si possono commettere nella gestione dei propri risparmi, è quello di investire in strumenti non adatti ai propri obiettivi. Strumenti più rischiosi non sono adatti alla gestione di un fondo di emergenza, il cui utilizzo è più probabile in momenti di crisi generalizzata, quando i mercati possono subire forti ribassi.