FINTECH: ROBO-ADVISORS E GOAL BASED INVESTING

Cos’è il Fintech? Come la tecnologia sta cambiando il mondo della consulenza agli investimenti? Cosa sono i Robo-Advisors? Paolo Sironi nel suo libro mostra come il connubio fra le nuove tecnologie e la finanza comportamentale apra nuovi scenari nel mondo della consulenza finanziaria.

Mai sentito parlare di Fintech? Chi di voi lavora nel mondo dei servizi finanziari, probabilmente avrà sentito più volte parlare di “rivoluzione fintech” negli ultimi anni.

Potreste esservi imbattuti in termini come Robo-Advisor, P2P lending o crowdfunding, alcune delle applicazioni fintech che hanno avuto un maggior successo commerciale.

COS'È IL FINTECH?

Il termine Fintech nasce dall’unione delle parole “finanza” e “tecnologia”. Si riferisce quindi a società e applicazioni che utilizzano nuove tecnologie per creare servizi finanziari innovativi o per migliorare l’erogazione di quelli esistenti.

Possono fornire servizi sia a consumatori che imprese nell’ambito di gestione della finanza personale, assicurazione, servizi di pagamento, gestione degli investimenti ed asset managment.

Gli obiettivi perseguiti sono quelli di ridurre i costi di transazione, raggiungere segmenti di mercato a cui non si rivolgono gli operatori tradizionali, raggiungere rapidamente economie di scala o migliorare l’esperienza del consumatore finale.

CONSIGLI DI LETTURA: Fintech Innovation di Paolo Sironi

Se volete capire meglio l’argomento e conoscere da vicino come le applicazioni delle nuove tecnologie digitali possono cambiare il mondo della consulenza finanziaria vi consiglio di non perdervi il libro scritto ormai nel 2016 da Paolo Sironi: “Fintech Innovation”.

Il libro si focalizza in particolare sull’utilizzo del Fintech nell’ambito della consulenza agli investimenti, guardando al mondo emergente dei Robo-Advisors, per poi indicare come le nuove tecnologie possono essere funzionali all’evoluzione del settore.

COS'È IL ROBO-ADVISOR?

Il libro ha il pregio di spiegare cosa sono i Robo-Advisor al di là delle definizioni giornalistiche, che negli ultimi anni si sono limitate a sottolineare la disintermediazione della componente umana nella consulenza finanziaria.

Quando parliamo di Robo-Advisor facciamo riferimento ad aziende di consulenza finanziaria che usano tecnologia e algoritmi per profilare la clientela, proporre un portafoglio di investimenti, implementare periodici ribilanciamenti e fornire report.

In genere i servizi di Robo-Advisor si caratterizzano quindi per:

  • utilizzo di strumenti digitali: tipicamente app attraverso le quali il cliente interagisce con l’azienda fornendo i propri dati finanziari, tra cui gli obiettivi di investimento e la tolleranza al rischio.
  • strumenti di investimento “passivi”: i portafogli proposti sono in genere composti da strumenti di investimento a gestione passiva, come ad esempio gli ETF, che replicano le performance di un indice rappresentativo di una specifica asset class.
  • ribilanciamento automatico: sulla base della profilazione che il cliente ha fatto dei propri obiettivi di investimento e della propria tolleranza al rischio, viene proposto un portafoglio di investimento che prevede una certa allocazione su diverse asset class. I portafogli sono ottimizzati per rispettare il profilo rischio/rendimento individuato e periodicamente vengono ribilanciati in modo automatico.
  • reporting e monitoraggio: vengono forniti al cliente report sull’andamento dell’investimento effettuato.

Il modello del Robo-Advisor riduce notevolmente il costo dell’attività di advisory, consentendo di estendere la platea dei clienti a cui rendere accessibile il servizio di wealth management.

Nel suo libro Sironi si spinge oltre la mera questione della riduzione del costo di erogazione del servizio, delineando le opportunità che la tecnologia e i robo-advisor possono rappresentare per migliorare l’attività di consulenza. 

Il futuro della consulenza per Sironi risiede nell’integrazione fra tecnologia e fattore umano, dove la tecnologia Robo4Advisor (robo-advisor al servizio del consulente) consente al consulente di trasformarsi in vero e proprio digital-advisor.

GOAL BASED INVESTMENT

Per Sironi Il vero salto di qualità nella consulenza finanziaria avverrà quando questa, attraverso l’utilizzo della tecnologia, sarà in grado di integrare le moderne tecniche di ottimizzazione di portafoglio, con i principi della finanza comportamentale.

Il processo di risparmio ed investimento infatti, è caratterizzato da:

    1. Gerarchia dei bisogni: gli individui perseguono obiettivi diversi per soddisfare bisogni che sono ordinati gerarchicamente. Al gradino più basso della scala gerarchica si trovano i bisogni fisiologici (mangiare, vestirsi, avere un abitazione), mentre ai gradini più alti troviamo bisogni legati al riconoscimento sociale e all’autorealizzazione
    2. Avversione alle perdite: è ormai un risultato assodato della finanza comportamentale che psicologicamente gli individui attribuiscono un peso maggiore alle perdite rispetto ai guadagni ottenuti.
    3. Contabilità mentale: gli individui tendono a suddividere mentalmente i propri risparmi, all’interno di conti “mentali” dedicati ad obiettivi diversi.

E da queste considerazioni che nasce il concetto di Goal Based Investing, letteralmente “investire sulla base di obiettivi”.

L’approccio Goal Based Investing, riconosce il fatto che gli individui perseguono una serie di obiettivi diversi e alloca gli investimenti al servizio del raggiungimento di ciascuno di essi.

Questo consente di tenere in considerazione sia il diverso orizzonte temporale di ciascun obiettivo, sia la sua posizione nella gerarchia dei bisogni da soddisfare.

Nel Goal Based Investing, il miglior portafoglio di investimenti non è quello che massimizza il rendimento dato il livello di rischio, ma quello che massimizza la probabilità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

ROBO-ADVISOR AL SERVIZIO DEL GOAL BASED INVESTING

L’approccio basato sugli obiettivi ha il pregio di adattare il processo di investimento alle esigenze dell’investitore, tenendo in considerazione le peculiarità di tipo comportamentale che si osservano nel mondo reale.

Consente infatti di:

  • valutare la rischiosità sulla base della probabilità di raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  • effettuare monitoraggio periodico su quanto ci stiamo avvicinando alla realizzazione degli obiettivi
  • simulare scenari diversi
  • tenere conto di entrate ed uscite finalizzate al raggiungimento degli obiettivi.

L’approccio Goal Based tuttavia, fino ad oggi, non risulta essere stato quello prevalente nel mercato anche a causa dei limiti tecnologici.

Per Sironi l’avvento dei Robo-Advisor rappresenta quindi l’opportunità per integrare questo approccio nel processo di investimento e ripensare il futuro della consulenza finanziaria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.