GUERRA UCRAINA E GAS RUSSO: QUALI I PAESI PIU’ ESPOSTI?
di Grinny ·

Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle forze russe, l'Europa rischia di scivolare in una crisi energetica innescata dalla dipendenza del continente dal gas russo, che arriva tramite gasdotti.
L’alternativa al gas russo è il gas naturale liquefatto che può percorrere lunghe distanze sulle navi mercantili prima di essere rigassificato. I principali produttori sono Stati Uniti, Qatar e Nigeria, tuttavia la capacità di approvvigionamento è ostacolata dalla capacità dei rigassificatori presenti nei paesi di arrivo delle navi.
In Italia sono solo tre i rigassificatori operativi a Livorno, Rovigo e Panigaglia (SP), che da soli non sono in grado di compensare un eventuale stop alle forniture russe.
I dati dell’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione tra i regolatori dell’energia mostrano quali sono i paesi più a rischio in caso di congelamento del gas russo o embargo. Tra le principali economie europee, la Germania importa circa la metà del suo gas dalla Russia, mentre la Francia ottiene solo un quarto della sua fornitura dal gas russo, secondo gli ultimi dati disponibili. La principale fonte di gas francese era la Norvegia, che ne forniva il 35%. Anche l’Italia sarebbe tra le più colpite con una dipendenza del 46% dal gas russo.
Il Regno Unito si trova in una posizione diversa, attingendo metà della sua fornitura di gas da fonti nazionali e importando principalmente dalla Norvegia e anche dal Qatar. Anche la Spagna non è nell’elenco dei principali clienti della Russia, i maggiori partner commerciali del paese sono Algeria e Stati Uniti.
Alcuni paesi europei più piccoli dipendono esclusivamente dal gas russo, in particolare Macedonia del Nord, Bosnia ed Erzegovina e Moldova. La dipendenza è superiore al 90% anche in Finlandia e Lettonia.
Meno dipendenti dal gas russo i Paesi Bassi e Romania mentre nessuna dipendenza dal gas russo esiste in Georgia, Irlanda e Ucraina.
Tuttavia l’Ucraina acquista gas naturale dall’UE dal 2015 dopo il conflitto armato con la Russia per la Crimea. Ciò significa che potrebbe essere soggetto alla reimportazione di gas russo messa in piedi per aggirare il blocco delle forniture dirette.