IL LUSSO NON TRADISCE

IL LUSSO NON TRADISCE

Nonostante le turbolenze geopolitiche, l'aumento dell'inflazione e il crollo dei mercati azionari,gli ultimi risultati di LVMH, suggeriscono che il lusso stia reggendo bene il colpo.

Moët Hennessy Louis Vuitton (LVMH) ha riferito martedì che le vendite sono aumentate del 28% nei primi 9 mesi del 2022, un tasso di crescita notevole su un anno (2021) che era già il migliore in assoluto dell’azienda. Le vendite della divisione Moda e Pelletteria sono aumentate addirittura del 31%.

D’altra parte il colosso francese conta 75 marchi del lusso, che LVMH chiama “case”, includono Louis Vuitton, Christian Dior, Tag Heuer, Loro Piana, Bulgari, Hublot e, l’ultima aggiunta, Tiffany & Co.

Fondato nel 1987 in seguito alla fusione di Louis Vuitton e Moët et Chandon e Hennessy, il CEO di LVMH Bernard Arnault è stato un prolifico dealmaker nel settore del lusso. Si pensi che l’acquisizione di Tiffany & Co. da circa 16 miliardi di dollari da parte della società l’anno scorso, ha all’incirca raddoppiato le dimensioni della divisione Orologi e gioielli.

Tuttavia, Arnault, che è stato soprannominato il “lupo in cashmere”, non sta riposando sugli allori. LVMH ha recentemente acquisito una partecipazione di minoranza nel marchio con sede nel Queens Aimé Leon Dore e si dice anche che sia un potenziale acquirente di Ralph Lauren!

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