INVALIDITÀ PERMANENTE: LA COPERTURA ASSICURATIVA CHE TUTTI DOVREBBERO AVERE
di Grinny · Pubblicato · Aggiornato
Qual è la copertura assicurativa che tutti dovrebbero avere? Esiste un rischio capace di avere conseguenze catastrofiche a cui tutti siamo soggetti?
Ci siamo già occupati del rischio decesso, di come proteggere i propri cari, quanto assicurarsi e quale sia la protezione offerta dalle coperture pubbliche.
Tuttavia se non ci sono persone che dipendono direttamente dalla propria capacità di produrre un reddito, come nel caso dei single o delle coppie senza figli, dove entrambi percepiscono redditi adeguati a sostenere le proprie spese, una polizza vita non è necessaria.

La tua risorsa più importante
Dobbiamo riconoscere che la risorsa più importante da cui tutti dipendiamo è la facoltà di compiere le proprie attività e quindi generare un reddito. È grazie all’aspettativa di continuare a generare un reddito nel futuro che possiamo pianificare e raggiungere i nostri obiettivi, siano essi obiettivi individuali o che coinvolgono le persone a noi care.
Per questo motivo dovrebbe essere una priorità per chiunque proteggere tale facoltà da danni fisici e mentali che possono ridurla o azzerarla in modo permanente.
Invalidità permanente: cos’è?
IVASS, l’istituto nazionale di vigilanza per le assicurazioni, nel proprio glossario definisce:
Invalidità permanente – Perdita definitiva ed irrimediabile, totale o parziale, della capacità dell’assicurato di svolgere un qualsiasi lavoro proficuo ovvero di svolgere la propria specifica attività lavorativa.
Stiamo parlando di un evento che condiziona per sempre la vita dell’interessato e al quale non può essere posto rimedio. La condizione di invalidità permanente può essere più o meno grave, ma in ogni caso colpisce la facoltà di produrre reddito e lavorare.
Può essere causata da infortunio, ovvero un evento accidentale che ha causa violenta ed esterna, o da una malattia.
Un rischio sottovalutato
La possibilità di venire colpiti da qualche forma di invalidità permanente è un rischio estremamente sottovalutato. A livello internazionale si calcola che quasi a qualunque età, la probabilità di rimanere invalido è superiore di tre volte rispetto a quella della premorienza.
Altro mito da sfatare è quello che riguarda le cause dell’invalidità. Contrariamente all’opinione diffusa, solo il 10% delle invalidità permanenti è causato da eventi accidentali come gli infortuni sul lavoro o gli incidenti stradali.
Nel 90% dei casi la causa discende da malattie quali:
- Artrite
- Problemi alla schiena
- Malattie cardiovascolari
- Cancro
- Depressione
- Diabete
Per questo motivo, se siamo disposti a riconoscere l’importanza di avere una copertura per l’invalidità permanente, è opportuno sceglierne una che tuteli anche dalle conseguenze della malattia e non limitarsi ad una copertura sui soli infortuni.
Inabilità temporanea Vs Invalidità permanente
Quando si parla di tutelare la propria facoltà di lavorare e vedersi corrispondere per questo un reddito, non si deve confondere il caso dell’invalidità permanente da quello dell’inabilità temporanea. Sempre IVASS nel suo glossario definisce quest’ultima:
Inabilità temporanea – Incapacità totale o parziale di attendere alle proprie occupazioni per un periodo di tempo limitato.
Se da un lato è indispensabile proteggersi dalla possibilità di non percepire reddito per un certo periodo di tempo, e quindi poter mantenere inalterate sia il proprio tenore di vita che il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi fissati, dall’altro abbiamo visto, anche su questo blog, che esistono modalità differenti con cui tutelarsi, come ad esempio accumulare risparmi in un fondo di emergenza.
Se vogliamo tenere fede alla regola per cui in campo assicurativo è conveniente “proteggersi dai grandi rischi e non preoccuparsi troppo di quelli piccoli”, è preferibile destinare le proprie risorse alla sottoscrizione di una polizza a tutela dell’invalidità permanente e solo successivamente occuparsi del rischio di inabilità temporanea, magari attraverso un adeguato accantonamento di risparmi.
Quantificare la copertura necessaria
Come nel caso delle polizze vita, una volta appurata l’esigenza di copertura, è necessario valutare quanto assicurarsi.
Anche in questo caso sarà opportuno muovere da redditi e spese attuali del proprio nucleo familiare. Che si decida di applicare “una regola del pollice”, oppure si decida di personalizzare la copertura, nel caso dell’invalidità permanente ci troviamo di fronte ad almeno due complicazioni rispetto alla copertura dal rischio decesso:
- L’invalidità permanente può manifestarsi con gradi diversi in funzione della gravità dell’evento. Invalidità meno gravi, avranno un impatto minore in termini di riduzione del reddito, tuttavia invalidità inferiori al 66% non prevedono alcuna copertura da parte degli enti previdenziali pubblici. C’è poi da considerare che attività lavorative diverse presentano profili di rischio diversi.
- L’invalidità permanente non solo causa perdita di reddito, ma in genere è associata a costi connessi a spese mediche e assistenziali che incidono sul fabbisogno di copertura.