INVALIDITÀ PERMANENTE: SCEGLIERE LA COPERTURA GIUSTA

In questo articolo vediamo come scegliere la copertura giusta per proteggersi dal rischio dell’invalidità permanente.

Abbiamo già parlato del perchè tutti dovrebbero avere una copertura per l’invalidità permanente, delle coperture pubbliche esistenti e della copertura per chi si occupa delle attività domestiche.

Invalidità e capacità di produrre un reddito

Ricordiamo che se colpiti da invalidità permanente, oltre al danno fisico, è colpita la propria capacità di produrre un reddito con cui vivere e raggiungere gli obiettivi desiderati per sé e per i propri familiari.

Per questo motivo la regola più importante che deve guidarci nella scelta della giusta copertura è quella di scegliere massimali che consentano di compensare la perdita di reddito attesa.

Come per le polizze vita la scelta del massimale può essere fatta ricorrendo a regole semplici o a stime un po’ più articolate del fabbisogno familiare. Il rischio di invalidità permanente, a differenza del caso morte, non è riconducibile ad un unico tipo di evento ma può manifestarsi con gradi di importanza diversi.

Un’invalidità permanente può infatti pregiudicare totalmente la capacità di produrre reddito, ridurla parzialmente o in alcuni casi lasciarla invariata.

I danni in termini economici dipendono anche dalla professione svolta. Una menomazione fisica impatterà diversamente sulla capacità di lavorare di chi svolge un’attività lavorativa di “movimento” rispetto a chi lavora seduto ad una scrivania.

Qualche Consiglio….

Visto la complessità è utile avere in mente qualche utile regola generale. Marco Liera nel proprio libro di Finanza Personale, ci fornisce una chiara esposizione dei principi che dovrebbero guidarci nella scelta della copertura per l’invalidità permanente:

Nel caso dell’invalidità permanente oltre alla necessità di compensare la perdita di reddito, è verosimile che si debbano sostenere spese aggiuntive per assistenza e cure ad esempio.

Per quanto cointrointuitiva tale scelta è da ricondurre al fatto che sulle invalidità minori la copertura pubblica è modesta e riguarda eventualmente solo infortuni e malattie professionali.

Intuitivamente più si è giovani maggiore è la somma dei redditi che verranno a mancare a causa della sopraggiunta invalidità. Anche nel caso delle coperture pubbliche spesso queste si attivano dopo un periodo (in genere 5 anni) di contribuzione agli enti previdenziali ed assistenziali di competenza.

Questa regola è di particolare importanza per coloro che non beneficiano della copertura INAIL.

Per quanto riguarda invece il rischio di perdita di autosufficienza dovuta alla vecchiaia, è opportuno attivare appositi strumenti come le polizze Long Term Care.

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