INVESTIRE IN ISTRUZIONE: QUALI I VANTAGGI RETRIBUTIVI?
di Grinny ·

Secondo le rilevazioni ISTAT, considerando i differenziali retributivi orari per titolo di studio relativi alle posizioni lavorative di tutti i dipendenti privati del settore privato non agricolo per l’anno 2018, si osserva che i possessori di un attestato/diploma di qualifica professionale percepiscono una retribuzione mediana oraria del 8,4% superiore rispetto ai colleghi con diploma di licenza di scuola secondaria di I grado.
Le posizioni occupate dai lavoratori in possesso di una laurea triennale vengono retribuite appena il 2,3% in più rispetto a quelle dei diplomati.
Il vero “salto” retributivo avviene per chi è in possesso di almeno una laurea specialistica o laurea vecchio ordinamento, con un premio del 31,5% rispetto alle retribuzioni orarie di dipendenti con laurea triennale; il dottorato di ricerca garantisce un ulteriore, ampio differenziale: il 18,3% in più rispetto alla laurea magistrale.
Concentrando l’attenzione sul segmento giovanile (25-34enni) si osserva in primo luogo un premio complessivo dell’istruzione che raggiunge circa il 42%.
Nel dettaglio per i più giovani parte del contributo premiale che la laurea ha prodotto per le generazioni passate, rispetto al lavoro e alla retribuzione, sembra essersi spostato sul dottorato di ricerca. I giovani con tale titolo presentano un vantaggio retributivo sui laureati più alto al Centro (+18,9%) e minimo nelle Isole (+11,8%).