LA RELAZIONE TRA MENSILITÀ SOMMA ZERO E CRESCITA ECONOMICA

La Relazione Tra Mentalità Somma Zero e Crescita Economica

Tra le scoperte più sorprendenti di Harvard c’è la scoperta che esiste una forte relazione tra il grado in cui qualcuno pensa a somma zero e l’ambiente economico in cui cresce.

Se negli anni di formazione della personalità si è vissuto in un contesto di abbondanza, crescita e mobilità verso l’alto, si tende ad avere una mentalità più positiva, credendo che sia possibile far crescere la torta piuttosto che semplicemente ridistribuirne delle porzioni. Le persone cresciute in condizioni economiche più difficili tendono a vedere il mondo come un gioco somma zero in cui l’aumento di benessere viene raggiunto a discapito di quello di altri, ed in genere si diventa scettici sull’idea che il duro lavoro porti al successo. Questi atteggiamenti sono perfettamente razionali.

Ogni cinque o dieci anni, il World Values Survey chiede alle persone di dozzine di paesi dove si collocherebbero su una scala che va dalla convinzione a somma zero secondo cui “le persone possono arricchirsi solo a spese degli altri”, a quella a per cui “la ricchezza può crescere in modo che ce ne sia abbastanza per tutti”.

Nell’ultimo secolo, la risposta media tra coloro che vivono nei paesi ad alto reddito è diventata del 20% più “a somma zero”. Inoltre, due distinti aumenti nella prevalenza dell’atteggiamento a somma zero hanno coinciso con due rallentamenti nella crescita del prodotto interno lordo, uno negli anni ’70 e un altro negli ultimi due decenni.

Lo stesso modello vale all’interno dei singoli paesi. I britannici e gli americani sono diventati significativamente più propensi a credere che il successo sia una questione di fortuna piuttosto che di sforzo proprio perché la crescita del reddito ha rallentato.

Il problema, ovviamente, è che il pensiero a somma zero può portare causalmente a una crescita inferiore perché porta a politiche anti-crescita come tariffe, anti-immigrazione, NIMBY, bassa fiducia, tasse elevate, ridistribuzione, politiche identitarie e così via.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.