MERCATI DI FRONTIERA: VIETNAM
di Grinny · Pubblicato · Aggiornato

Il mercato azionario vietnamita è un mercato molto giovane. Dopo la trasformazione in società per azioni delle imprese statali nel 1992, nel 1996 è stato costituito l’organismo regolatorio del mercato dei capitali e solo nel 2000 sono iniziati i primi scambi.
La prima sessione di scambi tenutasi il 28 luglio del 2000 vedeva la partecipazione di due sole aziende quotate la Refrigeration Electrical Engineer Corp (REE) e la SAM Holdings Corp (SAM).
Fino al 2005 risultavano quotate esclusivamente 42 aziende che in termini di capitalizzazione valevano poco più dell’1% del PIL del paese. Con l’adesione al WTO nel 2007 e l’apertura ai mercati internazionali si è assistito ad una crescita esplosiva del mercato dei capitali.
A Luglio 2020 erano quotate oltre 1700 aziende la cui capitalizzazione di borsa valeva circa il 65% del PIL nazionale. Il mercato vietnamita risulta tuttavia ancora sottorappresentato rispetto a quello degli altri paesi del sudest asiatico. I media i paesi dell’ASEAN hanno mercati azionari che valgono tra 90 e 100% del PIL nazionale.
Recenti interventi normativi rivolti a favorire lo sviluppo dei mercati dei capitali, l’impegno alla digitalizzazione del sistema finanziario e le ottime prospettive di crescita economica rappresentano fattori che spingeranno la crescita del mercato azionario nei prossimi anni.
Oggi il Vietnam è classificato come economia di frontiera, tuttavia si prevede che entro il 2023 i principali operatori (MSCI, FTSE e Russell) eleveranno il paese a economia emergente. Questo potrebbe favorire importanti afflussi di capitali poiché i mercati emergenti rappresentano una asset class detenuta dagli investitori internazionali nei propri portafogli.
La storia relativamente breve del mercato azionario vietnamita contribuisce tuttavia a renderlo un mercato relativamente poco liquido, con una bassa partecipazione degli investitori domestici che rappresentano appena il 3% del totale. È quindi un mercato che può essere soggetto a forte volatilità indotta dai movimenti di capitali internazionali.