MERCATO DEL LAVORO USA: DOVE SONO FINITI I LAVORATORI?

La crisi scatenata dalla pandemia nella prima metà del 2020 ha avuto effetti mai osservati prima sul mercato del lavoro statunitense, complice la chiusura forzata di un gran numero di attività.

La crisi scatenata dalla pandemia nella prima metà del 2020 ha avuto effetti mai osservati prima sul mercato del lavoro statunitense, complice la chiusura forzata di un gran numero di attività.

Anche la risposta governativa è stata imponente, con sussidi di disoccupazione e trasferimenti che per alcuni lavoratori si sono tradotti in entrate maggiori rispetto a quelle percepite lavorando.

Le riaperture post-pandemia in USA hanno trainato una rapida ripresa economica. Ad oggi tuttavia i livelli occupazionali restano inferiori a quelli pre-pandemia. Si calcolano infatti circa 8 milioni di lavoratori in meno, questo nonostante un enorme numero di posizioni lavorative ricercate dalle imprese che in alcuni settori si vedono costrette ad alzare i salari per attirare nuovi occupati.

Ma dove sono finiti i lavoratori?

Secondo un’indagine svolta da INDEED, società operante nel matching fra domanda ed offerta di lavoro, fra coloro che non rientrano a lavoro la motivazione principale del mancato rientro a lavoro è da ricercarsi nella presenza in famiglia di un coniuge che già lavora.

Se fine a Giugno la motivazione principale sembrava essere il timore di venire infettati, oggi sembra prevalere maggiormente la necessità di coniugare il lavoro con la vita familiare, probabilmente anche in considerazione delle accresciute difficoltà che COVID rappresenta per chi si deve occupare di anziani e bambini.

Un 30% infine fa riferimento alla presenza di risparmi accumulati. Questo potrebbe essere effetto dei sussidi erogati nei mesi passati, vedremo se nei prossimi mesi con il venir meno dei sussidi questa fetta di lavoratori tornerà a lavorare.

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