PERCHÈ È DIFFICILE RISPARMIARE?
di Grinny · Pubblicato · Aggiornato
Risparmiare parte del proprio reddito odierno, per pianificare spese e progetti futuri è un’azione indispensabile affinché individui e famiglie possano raggiungere i propri obiettivi.
Tuttavia esistono svariati motivi per cui risparmiare può essere difficile.
Non sempre i redditi percepiti sono sufficienti…
In primo luogo è bene non dimenticare che per certi livelli di reddito percepiti, può essere impossibile comprimere ulteriormente le spese familiari e ritagliarsi uno spazio per risparmiare.
In Italia, ad esempio, ISTAT nel suo Rapporto sulla povertà 2018 stima che nel nostro paese circa 1,8 milioni di famiglie vivano al di sotto della soglia di povertà assoluta, per complessivi 5 Milioni di persone (pari all’ 8,4% del totale).
Cosa si intende con soglia di povertà assoluta?
Per ISTAT è la spesa minima necessaria per acquistare un paniere di beni e servizi definito come essenziale per una determinata famiglia, a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile e che non comporti esclusione sociale. Il paniere ha tre componenti, una relativa alle esigenze abitative, una a quella alimentare e ed infine una categoria residuale che include “il minimo necessario per arredare e manutenere l’abitazione, vestirsi, comunicare, informarsi, muoversi sul territorio, istruirsi e mantenersi in buona salute”.
La soglia varia per tipologia di famiglia, area geografica (Nord, Centro, Sud) e popolosità del comune di residenza. Sul sito ISTAT è disponibile un tool per il calcolo. Di seguito a titolo di esempio riportiamo le soglie di povertà assoluta per un nucleo familiare composto da 2 adulti e 2 bambini fra i 4 e i 10 anni, residenti in un piccolo comune con meno di 50000 residenti:
NORD | CENTRO | SUD | |
SOGLIA POVERTÀ ASSOLUTA | 1.526,14 | 1426,68 | 1214,82 |
Anche qualora il reddito di una famiglia dovesse essere superiore alla soglia di povertà assoluta, esisterà una fascia al di sopra di tale soglia, per la quale è comunque molto improbabile riuscire a ridurre le proprie spese.
Per coloro che vivono con redditi al di sotto di tale soglia, le società hanno in genere sviluppato strumenti di politiche pubbliche più o meno efficaci, volte da un lato a dare sostegno a chi si trova in situazione di povertà, dall’altro a rimuovere quei fattori sociali, culturali ed economici che causano la povertà stessa.
Dal punto di vista di chi vuole occuparsi di finanza personale, è utile tenere a mente che esistono eventi nella vita delle persone, che possono avere forti impatti negativi sui redditi percepiti. Si pensi ad eventi come il licenziamento, l’insorgere di una malattia o un’invalidità, piuttosto che il venire a mancare di un componente della famiglia.
Per tutelarsi da tali eventi, può essere opportuno accantonare risparmi per le emergenze e/o assicurarsi.
…anche quando i redditi sono sufficienti risparmiare può essere difficile…
Risparmiare può essere difficile anche per coloro che percepiscono redditi persino molto al di sopra di quelli di sussistenza.
Ma quali sono i principali fattori che rendono difficile risparmiare?
Proviamo a vedere quelle che gli esperti di finanza personale considerano i principali ostacoli per chi decide di risparmiare in vista di obiettivi futuri:
- MANCANZA DI PIANIFICAZIONE
Il Rapporto 2019 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, prodotto da Consob, stima che nella gestione delle finanze personali circa il 60% delle famiglie italiane non segua una regola precisa. Solo un terzo delle famiglie intervistate ha un piano finanziario composto da più obiettivi e di questi solo il 40% lo monitora annotando le spese.
Senza una buona pianificazione, risparmiare rischia di diventare un’attività incostante e male indirizzata.
Senza un piano, un individuo che decida di risparmiare, dovrà limitare le proprie spese senza conoscere quali è più opportuno tenere sotto controllo. Dovrà decidere di volta in volta a cosa destinare quanto risparmiato, rischiando di privilegiare obiettivi di breve termine o dettati dalla situazione contingente.
- INFLUENZE ESTERNE
Molti esperti di finanza personale, si soffermano su gli effetti che il mondo esterno ha sulle scelte di consumo e risparmio.
Da un lato abbiamo una serie di ben rodate strategie di marketing e di vendita, che le aziende utilizzano per far percepire un certo bene indispensabile, o per renderne meno “vistoso” il costo finale.
Dall’altro lato il contesto sociale in cui viviamo e il desiderio di essere riconosciuti ed accettati, ha effetti sulle abitudini di spesa. In certi contesti sociali può capitare di osservare persone con redditi anche molto diversi fra loro, che mostrano abitudini di spesa simili, ad esempio nell’abbigliamento, nel tipo di auto posseduta o nei locali frequentati.
- AVVERSIONE ALLE PERDITE E BIAS COGNITIVI
Negli ultimi 30-40 anni, si è sviluppata un’ampia letteratura dedita allo studio e alla comprensione di quelli che sono definiti bias cognitivi. La teoria e l’evidenza empirica, ci dicono che, nel compiere determinate scelte ci affidiamo a “regole approssimative” (dette euristiche), che ci consentono di prendere decisioni rapide. L’applicazione di tali regole, in alcuni contesti decisionali, genera comportamenti che sono sistematicamente diversi da quelli che razionalmente ci aspetteremmo.
Economisti come Richard H. Thaler nei propri lavori riconducono la difficoltà che si ha a risparmiare al fenomeno della loss aversion (avversione alle perdite).
Per avversione alle perdite si intende il fatto che le persone attribuiscono un valore più alto ad evitare una certa perdita, piuttosto che a conseguire un guadagno di pari entità. Nel contesto del risparmio, le persone, una volta abituate ad un certo livello di reddito disponibile, tenderebbero a considerarne ogni riduzione come una perdita, e quindi farebbero fatica ad incrementare la quota di reddito da dedicare al risparmio.
- SCARSA ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA
La mancanza di conoscenze base in ambito economico finanziario, ha effetti sulle scelte che gli individui fanno in termini di risparmio. È più facile “cedere” alle tecniche che venditori e aziende utilizzano per indurci ad acquistare. Si ha meno consapevolezza degli strumenti a disposizione per gestire i risparmi ed è più difficile valutare la validità delle nostre scelte finanziarie.
- DIFFICOLTÀ A CAMBIARE LE PROPRIE ABITUDINI
Dopo aver effettuata una buona pianificazione dei propri obiettivi, ed individuate le azioni da mettere in pratica per risparmiare quanto necessario, il passo più impegnativo è quello di dare seguito alle azioni pianificate.
Spesso cambiare i propri comportamenti può essere molto difficile, nel tempo ci siamo formati abitudini consolidate che possono essere modificate solo con impegno e costanza.
Uno dei principali ostacoli ai nostri propositi di risparmio sono quindi le abitudini consolidate, che devono essere smontante per formarne delle nuove.
L’elenco dei fattori che possono rendere difficile iniziare a risparmiare non è ovviamente esaustivo, ed ogni ostacolo sulla nostra strada richiede di mettere in pratica comportamenti e strategie adeguate.
Occuparsi delle proprie finanze, vuol dire individuare questi comportamenti e strategie e verificare quanto sono utili per conseguire i propri obiettivi.