PROTEGGERE LA FAMIGLIA: LE POLIZZE VITA

La sicurezza finanziaria della famiglia dipende dalla capacità di fare affidamento sui redditi futuri dei suoi componenti. Come proteggerla dal rischio del decesso? Polizze vita: cosa sono e chi dovrebbe averle.

Mi sono già soffermato sull’importanza che ricoprono le assicurazioni e il risparmio nel tutelarsi da eventi imprevisti e dai danni che questi possono causare. 
La sicurezza finanziaria di una famiglia si basa principalmente sulla capacità dei suoi componenti di produrre un reddito necessario a soddisfare i bisogni immediati e che consenta di programmare obiettivi di spesa futuri.

Il rischio del decesso

La sicurezza finanziaria della famiglia rischia di essere messa a repentaglio, nel caso dovesse verificarsi il decesso di uno dei suoi componenti.
Il rischio è tanto più elevato quanto più le esigenze, presenti e future, di questa dipendono dai redditi che esso percepisce.
Se il familiare deceduto era l’unico o il principale percettore di reddito, nell’arco di poco tempo la famiglia dovrà radicalmente rivedere le proprie abitudini. 

Spese quotidiane

Senza una copertura adeguata, il venir meno di un reddito in famiglia, impatta direttamente sulla capacità di sostenere le spese quotidiane. In quelle famiglie in cui c’è un solo percettore di reddito, potrebbe capitare che i superstiti siano costretti a sostenere le spese quotidiane ricorrendo ai risparmi, se ve ne sono, fino a quando qualcun altro in famiglia non troverà un’occupazione. Sebbene esistano coperture pubbliche, non sempre queste sono sufficienti.

Ripagare i debiti

Per realizzare i propri progetti, ad esempio l’acquisto della casa, le famiglie contraggono debiti che ripagheranno con i propri redditi futuri. Il decesso di uno dei componenti della famiglia può rendere difficilmente sostenibile il riimborso del debito contratto. Nel caso dell’abitazione di residenza, potrebbe diventare necessario venderla o addirittura di vedersela mettere all’asta se non riusciamo a pagare le rate del mutuo.

Il futuro dei figli

I figli dipendono economicamente dai genitori per molti anni. Il loro adeguato sostentamento, fino all’indipendenza economica, è una priorità per i genitori. La prematura scomparsa di un genitore, potrebbe avere ripercussioni sul raggiungimento di questi obiettivi, ad esempio obbligando i figli ad abbandonare anticipatamente gli studi.

Polizza vita: che cos’è?

Lo strumento per tutelare la propria famiglia dal rischio del decesso è la polizza vita.

L’idea è abbastanza semplice. Se muoio la mia polizza vita pagherà, alle persone indicate come beneficiarie, una certa somma stabilita in precedenza. In cambio, per la durata del contratto, mi impegno a pagare un premio, in genere annuo. Se al termine del contratto sono ancora in vita, i premi pagati restano alla compagnia.

Ipotizziamo che abbia stipulato con la mia compagnia assicurativa una polizza vita della durata di 10 anni e capitale assicurato di 250.000 € a favore di mia moglie. Il contratto prevede il pagamento annuo di un premio a favore della compagnia di 700 €.

 Nel caso che io muoia in questi dieci anni, la compagnia pagherà 250.000 € a mia moglie, nel caso contrario al termine del contratto nessuna somma di denaro mi sarà restituita.

Il grande equivoco: Copertura Vs Risparmio

Nel campo delle polizze vita, si incorre spesso in un equivoco che è bene affrontare e chiarire, per evitare di scegliere uno strumento che non sia adatto alle proprie esigenze. 

L’equivoco nasce dal fatto che la polizza vita, per come l’abbiamo descritta in precedenza, è un contratto nel quale decido di versare un premio alla compagnia, augurandomi di non ricevere mai alcun pagamento in cambio In questo caso infatti vuol dire che al termine del contratto sarò ancora in vita!!

Ovvio che possano risultare attraenti per il pubblico contratti che prendano anch’essi il nome di polizza vita, ma che promettono una restituzione del capitale versato in caso di sopravvivenza al temine del contratto. Saranno ancora più attraenti se prevedono di restituire quel capitale accresciuto nel tempo.

È necessario quindi distinguere fra le polizze vita due differenti tipologie di prodotti: le polizze temporanee caso morte (TCM) e le polizze definite a vita intera o miste.

Le Temporanee caso morte: sono polizze il cui obiettivo è  quello di coprirsi dal rischio del decesso e dalle conseguenze finanziarie che questo avrebbe sulle persone a noi più care. Pagherai un premio per garantirti tale protezione. In caso di decesso i beneficiari della polizza riceveranno dalla compagnia di assicurazione l’ammontare pattuito. In caso contrario i premi che hai pagato saranno “persi”, ma potrai dirti felice di essere ancora vivo!!

Polizze a vita intera o miste: sono polizze la cui principale caratteristica non è il trasferimento e la copertura di un rischio, quanto piuttosto l’accumulo di risparmi. In genere a fronte del premio versato, una parte di questo viene accantonato e va a costituire un capitale che si rivaluta nel tempo. In caso di decesso dell’assicurato, i beneficiari incasseranno il capitale “maturato” fino a quel momento, a cui potrà aggiungersi una specifica rivalutazione a copertura del rischio decesso.

Solo le prime forniscono una copertura efficace ed efficiente dal rischio di decesso. Le altre “confondono” due obiettivi distinti, la tutela dal rischio e l’esigenza di accumulare risparmi.

PROVIAMO A VEDERLO CON UN ESEMPIO

Facciamo l’ipotesi che decida di garantire alla mia famiglia un certo capitale,
diciamo 100.000€ nel caso del mio decesso.

Se acquisto una polizza TCM, pagherò un premio annuo ad esempio di 500€ per 10 anni. In caso di decesso la compagnia pagherà 100.000€ ai beneficiari, in caso contrario trattiene i premi che ho versati.

Una polizza a vita intera o mista per la quale decido di versare 500€ annui, in caso di decesso pagherà ai beneficiari il capitale accumulato rivalutato di quanto contrattualmente previsto. Per le polizze vita miste al termine del contratto, se non si è verificato il decesso, riceverò indietro il capitale rivalutato.

A quanto ammonterà questo capitale?

Anche ipotizzando un rendimento “stratosferico “ del 10% annuo, servirebbero più di 30 anni per accumulare almeno 100.000€ di capitale. È ovvio che in caso di decesso prima di tale scadenza, la polizza offrirà una protezione molto inferiore a quella desiderata.

NON TUTTI HANNO BISOGNO DI UNA POLIZZA VITA.
A chi serve davvero?

Matt Becker, esperto di finanza personale e financial planner,  nel suo blog propone due domande da porsi per capire se ci serve una copertura vita:

Esiste qualcuno che dipende dal mio reddito?

Se la risposta è affermativa, dovrei valutare la sottoscrizione di una polizza vita per tutelare queste persone. In genere, coloro che dipendono dal nostro reddito possono essere:

  • Figli minori o comunque non ancora economicamente indipendenti;
  • Il coniuge che non lavora, o il cui reddito non sarebbe sufficiente a sostenere le spese familiari;
  • Cointestatari di mutui o finanziamenti;
  • Genitori o parenti anziani che dipendono della nostra assistenza.

Ci sono quindi alcune categorie di persone per le quali non è utile avere una polizza vita:

  • Single;
  • Coppie senza figli in cui entrambi percepiscono redditi sufficienti a sostenere le proprie spese;
  • Coppie con figli che hanno già raggiunto l’indipendenza economia.

Ho accumulato risparmi a sufficienza sui quali chi dipende da me può fare affidamento?

In questo caso non avrò bisogno di una polizza vita per tutelare i miei cari in caso di decesso.

Dovrò tuttavia pianificare correttamente la successione dei beni e dei risparmi accumulati, accertandomi che il montante sia effettivamente sufficiente al venir meno dei miei redditi futuri.



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Una risposta

  1. Filippo ha detto:

    Articolo davvero interessante. Purtroppo viviamo in un paese sotto assicurato a causa della bassa cultura finanziaria e assicurativa. Forse abituati troppo bene dall’ assistenzialismo offerto dallo stato negli ultimi 30 anni. Credo personalmente che una polizza tcm dovrebbe essere obbligatoria per legge … Costerebbero di meno, quindi sarebbero accessibili a tutti, ma soprattutto le nostre famiglie avrebbero la possibilità di reagire meglio agli eventi negativi mprovvisi della vita. Speriamo che da questo brutto periodo che stiamo attraversando la nostra società apra gli occhi e diventi più responsabile. Ciao alla prossima. Attendo con curiosità il prossimo approfondimento.

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