QUANTO SIAMO INFLUENZATI DAGLI ALTRI NELLE DECISIONI DI SPESA?

La decisione riguardante le proprie abitudini di spesa e di conseguenza quanto riteniamo di voler e poter risparmiare per la nostra sicurezza finanziaria o per il raggiungimento dei propri obiettivi futuri, è il passo più importante che compiamo nella gestione delle finanze personali.

Sebbene la teoria economica nel modellare le scelte dei consumatori, spesso ricorra all’ipotesi di perfetta razionalità degli agenti, presumendo che questi massimizzino la propria utilità attesa sull’intera durata della propria vita, a livello individuale tale ipotesi richiederebbe che i singoli agenti riuscissero a risolvere un problema di ottimizzazione estremamente complesso.
Si è accumulata evidenza che i consumatori utilizzano l’informazione necessaria per le proprie decisioni finanziarie basandosi sull’osservazione dei comportamenti di altri individui, spesso quelli simili per condizioni economiche, sociali e culturali.
Nell’ambito delle scelte di consumo e risparmio, gli individui rischiano di formarsi convinzioni errate sulle spese degli altri in quanto l’informazione su alcune tipologie di spese, in genere quelle più cospicue, risulta di più facile accesso.
Si pensi ad esempio al ruolo che possono avere i social network nell’amplificare la percezione che abbiamo delle spese altrui. 
Tipicamente sarà più probabile che un certo utente pubblichi foto e immagini relative ad una propria vacanza in un hotel di lusso, piuttosto che le immagini della spesa alimentare effettuata presso un discount.
L’effetto della comparazione con il proprio gruppo sociale di riferimento, potrebbe quindi spingere a effettuare spese in eccesso minando la capacità di accumulare risparmi.

QUANTO SIAMO INFLUENZATI DAGLI ALTRI NELLE DECISIONI DI SPESA?

COSA CI DICE LA RICERCA?

I ricercatori Francesco D’Acunto, Alberto G. Rossi, e Michael Weber hanno verificato che rendere disponibili le informazioni su tutte le spese effettuate da individui simili, consente ai consumatori di rivedere le proprie abitudini di spesa.
Per verificarlo hanno utilizzato i dati raccolti da una app fintech gratuita, denominata Status Money, utilizzata negli Stati Uniti. Gli utenti dell’applicazione possono osservare le informazioni relative alle spese effettuate da individui simili (peers), raccolte da un ampio campione di popolazione statunitense.
Ogni utente al momento dell’iscrizione è invitato ad inserire una serie in informazioni demografiche come ad esempio reddito, età e residenza. Sulla base di queste informazioni l’app individua un gruppo di persone simili a livello nazionale da fonti esterne all’app, e calcola la spesa media mensile suddividendola anche per varie categorie merceologiche.
Gli utenti sono infine invitati a collegare all’app i propri conti correnti  in modo da poter comparare le proprie spese con quelle del gruppo di pari.
Per i ricercatori è stato estremamente utile poter accedere ai dati anonimizzati di Status Money, infatti poiché gli utenti  collegano conti e carte all’app è stato possibile accedere alle abitudini di spesa prima e dopo l’iscrizione.
Confrontando le abitudini di spesa prima e dopo l’iscrizione all’app i ricercatori hanno potuto esaminare l’effetto che ha avuto conoscere le spese medie del proprio gruppo di pari.

… COSA È EMERSO?

I risultati ottenuti mostrano che gli individui tendono a far convergere l’importo delle proprie spese mensili verso la media del proprio gruppo di riferimento.
In particolare si è osservato un effetto asimmetrico nei comportamenti. Coloro che si rendono conto di spendere importi superiori al proprio gruppo di riferimento tendono a ridurre le spese con più intensità rispetto a quanto le aumentino coloro che si collocano al di sotto della media del proprio gruppo.
La riduzione o l’aumento delle spese, come ci si aspetterebbe, interessa principalmente le cosiddette spese voluttuarie. I ricercatori si sono accorti che la voce di spesa su cui si scarica maggiormente l’effetto è quella dei prelevamenti di contante.

QUALI IMPLICAZIONI PER LA FINANZA PERSONALE?

I risultati emersi consentono di poter immaginare soluzioni di robo-advisory pensate per aiutare i consumatori nel definire i propri obiettivi di spesa e di risparmio, consentendo agli utenti di confrontare le proprie decisioni con quelle di individui simili.

Decisione che come abbiamo visto rappresenta il primo passo nel percorso che possiamo compiere per raggiungere i propri obiettivi.



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