RICONVERSIONE ENERGETICA E PREZZI DEI METALLI

RICONVERSIONE ENERGETICA E PREZZI DEI METALLI

Secondo i ricercatori del Fondo Monetario Internazionale, l’attuale impegno globale volto alla riduzione delle emissioni di CO2 sta alimentando un vertiginoso aumento dei prezzi di alcuni metalli ampliamenti utilizzati nelle tecnologie definite “verdi”.

L’agenzia internazionale dell’energia (IEA) stima che per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050 il consumo annuo di litio e cobalto, ad esempio utilizzati nelle batterie per i veicoli elettrici, dovrá aumentare di sei volte rispetto ai livelli attuali. Si prevede un raddoppio del consumo per quanto riguarda il rame, mentre quadruplicherà il fabbisogno di nichel.

All’aumentare della domanda di questi materiali cresceranno gli incentivi ad incrementarne l’offerta. Tuttavia poiché rame, cobalto e nichel devono essere estratti dalle miniere, aumentarne la produzione richiederá importanti investimenti nella ricerca e resa operativa di nuovi giacimenti con tempi medi stimati in circa un decennio. Un po’ più rapido, circa cinque anni, potrebbe essere l’adeguamento dell’offerta di litio che in genere viene estratto da giacimenti minerali pompando acqua salata nel sottosuolo.

Questo verosimilmente si tradurrà in un importante aumento dei prezzi. I modelli del fondo monetario stimano i prezzi di litio, cobalto e nichel in crescita in tripla cifra con un picco previsto nel 2030. 

Secondo le previsioni di FMI i prezzi potrebbero mantenersi su tali livelli per quasi un decennio, impattando potenzialmente in modo negativo sul raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

I modelli tuttavia non tengono in considerazioni inattesi cambiamenti tecnologici che potrebbero essi stessi essere favoriti dalla necessità delle imprese di ridurre i costi connessi alle materie prime.



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