Spunti per la lettura… e finanza personale
di Grinny · Pubblicato · Aggiornato
"La scelta di Edith"
“La scelta di Edith” racconta in prima persona la vita dell’autrice, la dottoressa Edith Eva Eger. Di origine ungherese, la dottoressa Eger è sopravvissuta ad Aushwitz dove fu deportata sedicenne insieme alla famiglia.
Il libro racconta il percorso compiuto dall’autrice per superare il trauma dell’esperienza vissuta. Il tema centrale è quello della resilienza e della capacità di prendere in mano la propria vita con il suo carico di esperienze anche dolorose liberandosi dalla condizione di vittime, condizione nella quale spesso ci troviamo.
La dottoressa Eger, emigrata negli Stati Uniti dopo la guerra, ci è riuscita anche attraverso gli studi di psicologia, che l’hanno portata a conseguire la laurea presso l’Università del Texas e poi ad esercitare la professione specializzandosi nella cura di persone affette da disturbi post-traumatici.
COSA HA A CHE FARE CON LA FINANZA PERSONALE?
Le pagine del libro sono ricche di aneddoti relativi ai pazienti della dottoressa Eger. Se alcuni, come i veterani del Vietnam, sono reduci di esperienze traumatiche assimilabili a quelle vissute dalla protagonista, altri vivono traumi molto più comuni che vanno dall’abbandono di una persona amata, alle crisi matrimoniali passando per i disturbi alimentari o le dipendenze.
Per la protagonista la capacità di superare queste difficoltà dipende da quanto riusciamo a comprendere e delineare i propri obiettivi, mettendo in atto azioni e comportamenti adeguati per raggiungerli.
Concetti che come abbiamo visto sono alla base di una buona pianificazione.
La buona finanza personale, come la terapia della dottoressa Eger intende fornire gli strumenti pratici e concettuali con cui poter compiere scelte consapevoli e orientate al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Nelle pagine conclusive del libro, la protagonista suggerisce 4 domande da porsi per smettere di essere vittime di noi stessi e che possono essere riadattate per fornirci una guida alle scelte di finanza personale:
# 1. Che cosa vuoi? Questa è una domanda solo apparentemente semplice. Può essere molto più difficile di quanto non sembri autorizzare noi stessi ad ascoltarci e conoscerci, ad allinearci con i nostri desideri. Quante volte, rispondendo a questa domanda, diciamo quello che vogliamo per qualcun altro? [..] Dire “Vorrei che X smettesse di bere” oppure “Vorrei che Y smettesse di assillarmi” significava eludere la domanda.
# 2. Chi lo vuole? Questo è il nostro compito e la nostra lotta: comprendere le nostre aspettative per noi stessi invece di tentare di essere all’altezza delle aspettative che gli altri hanno riguardo a noi. Mio padre diventò un sarto perché suo padre non gli permise di diventare un medico. Mio padre era bravo nella sua professione, ricevette lodi e premi, ma non diventò mai quello che avrebbe voluto, e rimpianse sempre il suo sogno non vissuto. E’ nostra responsabilità agire al servizio del nostro sé autentico. A volte questo significa rinunciare al bisogno di compiacere gli altri, rinunciare al bisogno dell’approvazione altrui.
#3. Che cosa hai intenzione di fare a questo scopo? Io credo nel potere del pensiero positivo, ma il cambiamento e la libertà richiedono anche l’azione positiva. Qualunque cosa pratichiamo, diventiamo bravi a farla. Se pratichiamo la collera, avremo più collera. Se pratichiamo la paura, avremo più paura. In molti casi, lavoriamo davvero sodo per garantire a noi stessi che non andremo da nessuna parte. Cambiare significa accorgersi di qualcosa che non funziona più e uscire dagli schemi familiari che ci tengono prigionieri.
#4. Quando? In Via col vento, il libro preferito di mia madre, Scarlett O’Hara. Quando si trova davanti ad una difficoltà dice: “ Domani è un altro giorno. Ci penserò domani”. Se vogliamo evolverci invece di girare in tondo, dobbiamo agire adesso.
Dr. Edith Eva Eger, La scelta Edith