TURCHIA: CRISI VALUTARIA FUORI CONTROLLO

TURCHIA: CRISI VALUTARIA FUORI CONTROLLO

La crisi valutaria in Turchia sembra ormai fuori controllo. L’ultimo crollo ha visto la lira turca deprezzarsi di oltre il 15% in poche ore dopo che il presidente Erdogan il 22 Novembre ha esaltato la svalutazione della lira, che a suo dire aumenterebbe la competitività del paese. Piccole proteste sono scoppiate in alcune parti di Istanbul e Ankara. Erdogan afferma che la Turchia sta conducendo una "guerra economica di indipendenza".

Il presidente turco negli ultimi tre anni ha sostituito tre volte i governatori della banca centrale, colpevoli di non aver appoggiato la linea presidenziale volta ad abbassare i tassi pur in presenza di una forte spinta inflazionistica e una valuta sempre più debole.

La banca centrale turca ha tagliato i tassi di interesse di ben 4 punti percentuali da inizio Settembre portando il tasso di riferimento al 15%, mentre l’inflazione ufficiale viaggia oltre il 20% annuo.

Le politiche presidenziali sembrano rivolte principalmente a favorire il settore delle costruzioni e gli esportatori che non devono acquistare materie prime fuori dal paese, danneggiando tuttavia il resto della popolazione.

Il salario minimo si è ridotto per effetto della svalutazione dall’equivalente di 380 $ ad inizio anno, agli attuali 220 $, costringendo molti turchi a ridurre drasticamente i propri consumi. Anche la classe media soffre e a causa la svalutazione viaggiare all’estero o acquistare beni di importazione è diventato proibitivo, tanto che molti giovani professionisti abbandonano il paese. Secondo The ECONOMIST sono oltre 3000 i medici che hanno lasciato il paese nell’ultimo anno e circa altri 8000 stanno meditando di lasciare il paese.

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