USA E CINA: L’INTRICATO MONDO DELLA SUPPLY CHAIN

USA e Cina: l'intricato mondo della supply chain

Come evidenziato dal The Economist, Foxconn, il gigante taiwanese della produzione su commissione, negli ultimi tempi, ha esteso la sua presenza aprendo nuove fabbriche in India, Messico, Thailandia e Vietnam, mettendo in atto una chiara strategia di diversificazione e allontanamento dalla produzione cinese. Questo fenomeno riflette una tendenza più ampia, alimentata dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che stanno spingendo le aziende a rivedere e ristrutturare le proprie catene di approvvigionamento globali.

Gli Stati Uniti, sotto le amministrazioni di Donald Trump e Joe Biden, hanno adottato una serie di misure, tra cui tariffe doganali, normative e incentivi, per ridurre la loro dipendenza dalla Cina in settori chiave. L’obiettivo è evidente: diminuire l’influenza cinese sulle industrie sensibili e allo stesso tempo prepararsi a possibili scenari di conflitto, come un’eventuale invasione di Taiwan da parte della Cina. Tuttavia, l’effettiva implementazione di queste strategie è complessa e spesso presenta sfumature inaspettate.

Le statistiche mostrano un calo delle importazioni statunitensi dalla Cina, con un aumento dei commerci con paesi alleati come India, Messico, Taiwan e Vietnam. Questi dati potrebbero suggerire una riduzione delle connessioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, ma la realtà è più sfaccettata. Sebbene gli Stati Uniti stiano diversificando le loro fonti di importazione, molti dei loro alleati stanno attivamente incrementando i commerci con la Cina. Questo indica che spesso agiscono come intermediari, confezionando beni cinesi e inviandoli agli Stati Uniti.

L’interdipendenza commerciale tra Stati Uniti e Cina è particolarmente visibile in settori chiave come l’industria automobilistica. La Cina sta aumentando i suoi investimenti e le sue forniture di componenti ai paesi dell’ASEAN, creando una rete commerciale sempre più intrecciata. Anche nel settore automobilistico globale, la Cina sta guadagnando terreno, fornendo parti per veicoli elettrici a paesi in tutto il mondo. Questo fenomeno mette in evidenza quanto sia intricato il tessuto delle catene di approvvigionamento globali e quanto sia difficile rompere completamente i legami tra paesi.

La sfida per gli Stati Uniti è capire fino a che punto possano realmente indebolire l’influenza cinese. Mentre alcune aziende stanno spostando la produzione fuori dalla Cina, molte dipendono ancora da fornitori cinesi per componenti e materiali chiave. Questo aspetto è particolarmente evidente nel settore tecnologico, dove le aziende stanno cercando di bilanciare la diversificazione con l’efficienza economica.

In sintesi, il complesso intreccio delle catene di approvvigionamento globali tra Stati Uniti e Cina presenta una sfida intricata. Gli sforzi per ridurre la dipendenza dalla Cina stanno portando a un riassetto delle dinamiche commerciali, ma gli aspetti interconnessi di questa rete sono profondamente radicati. Rompere completamente questi legami richiede una ristrutturazione radicale e, spesso, può comportare rischi e sfide inattese.